La vita sessuale delle coppie giovani non è sempre tutta rose e fiori. La TV ci ha abituato a standard talmente alti che, se per qualsiasi ragione, si finisce per avere dei rapporti insoddisfacenti gli uomini – ma anche le donne! – iniziano ad andare nel panico.
Basta fare un giro sul web, nei forum o nelle pagine social di benessere e relazioni, per rendersene conto. Sono tantissime le donne che ogni giorno porgono domande a sessuologi e psicologi su come aiutare un uomo a mantenere l’erezione.
Una delle principali richieste in merito ai problemi di erezione è cosa deve fare la partner per supportare il proprio uomo in un momento del genere, che si rivela estremamente frustrante e umiliante per chi lo vive.
Di fronte a quesiti come “ il mio ragazzo ha problemi di erezione, è colpa mia?”, oppure ancora “il mio ragazzo non mantiene l’erezione / ha un’erezione debole…significa che non gli piaccio?”, possiamo percepire allora come il problema non sia solo dell’uomo che soffre di disfunzione erettile ma anche della partner che ha accanto.
Soprattutto se il problema si presenta per la prima volta, può succedere infatti che la donna si senta inadeguata e non all’altezza della situazione. Se prima di lei il partner non aveva mai sperimentato mancanza di erezione, allora automaticamente possono sorgere dubbi in merito all’attrazione nei suoi confronti.
Ma è davvero il caso di ricercare un colpevole in questa situazione?
Prima di saltare a conclusioni affrettate e mettere a rischio la stabilità della coppia, è opportuno comprendere quali possono essere le cause alla base del disturbo di erezione e quanto può influire il comportamento della partner in questa circostanza.
Perché un uomo si blocca sessualmente? Le cause della disfunzione erettile
La disfunzione erettile si può manifestare nell’uomo a qualsiasi età. Si stima che siano ben 3 milioni di italiani a soffrirne ogni anno e che la loro età sia compresa tra i 18 e gli 80 anni.
Superata la soglia dei 60, qualche problema a livello sessuale è normale. Il corpo invecchia e con esso possono rallentare anche le risposte sessuali, ecco perché un uomo si blocca sessualmente dopo una certa età.
Quando il problema si manifesta in età più giovane, invece, le cause possono essere sia fisiche che psicologiche.
Nel primo caso, è sufficiente sottoporsi a visite specialistiche e appositi esami per individuare l’origine del problema. Intervenire con la corretta terapia farmacologica può risolvere rapidamente il disturbo.
Ma se dalle analisi non risulta alcuno scompenso o trauma fisico, perché ad un uomo non gli si alza nonostante le buone condizioni di salute? È opportuno allora indagare sulle cause psicologiche della disfunzione erettile.
Ansia da prestazione e altre cause psicologiche
È molto più probabile, infatti, che se un ragazzo di 18-20 anni accusa problemi di erezione al primo appuntamento, la colpa non sia data da un eventuale disturbo genetico ma da una componente ansiogena che gli impedisce di performare come vorrebbe.
Questa può essere dovuta, ad esempio, a una condizione di stress accumulato sul lavoro, in famiglia o di un periodo particolarmente difficile della propria vita. In questi casi può rivelarsi utile prendersi un periodo di pausa, allontanare le tensioni per un po’ e magari concedersi una fuga romantica.
Quello che però si rivela il principale killer della sessualità negli uomini fisicamente sani è l’ansia da prestazione. Si tratta di una delle maggiori cause psicologiche che compromettono la capacità di ottenere o mantenere un’erezione.
Essa può verificarsi soprattutto in giovani alle prime esperienze sessuali oppure, paradossalmente, quando si ha a che fare con partner per le quali si prova una forte attrazione.
Talvolta infatti l’uomo può sperimentare una forte pressione dovuta al fatto che non può e non deve fallire. Di conseguenza, si carica di aspettative e preoccupazioni che inibiscono il naturale processo di eccitazione mentale necessario per l’erezione, ottenendo così l’effetto contrario.
Se questo fenomeno si ripete più volte, allora l’ansia si trasforma in un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire. Ogni volta che l’uomo sarà in procinto di avere il rapporto sessuale inizierà ad accrescere il timore di fallire anche questa volta. Si ricreano così le condizioni perché ciò si ripeta.
Ansia da prestazione: come aiutare il partner?
Partendo dal presupposto che ogni caso andrebbe trattato di conseguenza in base alla sua gravità, il ruolo della partner si rivela molto importante in caso di disfunzione erettile per motivi psicologici.
In particolare, il supporto della donna è fondamentale nella coppia stabile. È importante quindi che il problema venga affrontato apertamente per evitare che il rapporto si incrini.
Quando la mancanza di erezione è data dal forte stress, soprattutto se i problemi dipendono da fattori esterni, la donna allora può fare in modo di garantire condizioni di relax e benessere all’interno della coppia.
Far sentire il proprio compagno coccolato e al sicuro almeno in questo contesto può aiutarlo a rilassarsi e favorire l’eccitazione.
Come aiutare invece il partner che soffre di ansia da prestazione?
Il discorso in questo caso si fa più complesso. Da un lato, l’uomo potrebbe rifiutare un confronto per paura di essere giudicato. Dall’altro, questo atteggiamento di chiusura potrebbe essere percepito dalla donna come una mancanza di interesse e fiducia nei suoi confronti, dando origine a pensieri colpevolizzanti.
In realtà, nella maggior parte dei casi la colpa non è di nessuno dei due. La mancanza di comunicazione però può spingere i partner a mettersi sulla difensiva.
Benché questa condizione risulti avvilente anche per la donna, è importante però che lei dimostri la sua vicinanza rassicurando l’uomo quando si presenta il problema invece di manifestare fastidio e insoddisfazione o, peggio, senso di colpa. Queste condizioni, infatti, non farebbero altro che portare l’uomo a sentirsi un fallito e peggiorare la situazione.
Decidere di intraprendere un percorso terapeutico con uno specialista o ricorrere a degli integratori sessuali non deve essere considerato motivo di vergogna. Talvolta accettare di aver bisogno di un aiuto esterno è difficile, ma è l’unica soluzione per ritrovare il benessere personale e di coppia.
Integratori sessuali per disfunzione erettile: funzionano?
Molti temono l’assunzione di ‘pillole per l’erezione’ perché associano questo rimedio a prodotti come Viagra e Cialis. In realtà esistono in commercio delle soluzioni molto meno rischiose e invasive dei farmaci sopraccitati. Questi possono essere assunti da uomini di tutte le età senza prescrizione medica.
Si tratta degli integratori sessuali di origine naturale, formulati con ingredienti disponibili in natura e privi di componenti sintetiche. Uno dei più consigliati in questo senso è Tauro Plus.
L’integratore sessuale, al contrario dei farmaci per l’erezione, non provoca reazioni chimiche all’interno dell’organismo (con annessa produzione di effetti collaterali). Più semplicemente, aiuta a ristabilire i livelli ottimali di benessere per favorire l’erezione.
Gli ingredienti naturali in esso contenuti, quindi, agiscono imitando i normali processi ormonali e cellulari che l’organismo produce in assenza di problemi.
Tauro Plus è considerato uno dei migliori integratori sessuali sul mercato perché contiene Tribulus Terrestris, Ginseng e Taurina, tre elementi già noti per le loro proprietà.
Le prime due sono piante dall’alta capacità energizzante e potenziante dell’ormone maschile, usate anche dagli sportivi per aumentare il testosterone. La Taurina è invece una sostanza già presente nel corpo umano e responsabile di diverse funzioni.
Livelli ottimali di questo aminoacido nell’organismo, infatti, garantiscono il buon funzionamento del sistema muscolare e nervoso. Non solo quindi il fisico si rivela più forte ed energico ma, andando a stimolare la produzione di serotonina, si registrano effetti positivi anche sull’umore e autostima.
L’integratore è acquistabile solo sul sito ufficiale e si trova spesso in promozione per agevolare anche i più giovani che hanno risorse economiche limitate.
Non vi è quindi alcun rischio di incorrere in effetti collaterali spiacevoli e invalidanti.
Inoltre, Tauro Plus deve essere considerato un trattamento ‘riabilitativo’ di breve periodo e non una soluzione da adottare all’occorrenza. Il motivo è determinato dal fatto che il prodotto potrebbe non offrire gli effetti desiderati se persistono le condizioni che provocano il disturbo d’erezione.
Pertanto, adottare accorgimenti per migliorare la propria condizione d’ansia (staccare dal lavoro, prendersi una vacanza, parlare apertamente con la partner) abbinato all’assunzione di integratori sessuali come Tauro Plus, può costituire la soluzione alla disfunzione erettile dovuta all’ansia da prestazione.